The Foggia Group – Una storia straordinaria

The Foggia Group – Una storia straordinaria

The Foggia Group – Una storia straordinaria , è questo il titolo di questo articolo volto a ricordare una storia che forse non tutti i foggiani sanno.

Foggia True Love ringrazia Carmine de Leo (scrittore/giornalista) il quale ci ha scritto per raccontarci di un capitolo quasi sconosciuto della storia locale di Foggia, che fa parte delle vicende storiche che hanno contrassegnato la nascita dell’aviazione militale degli Stati Uniti d’America.

Infatti, negli anni della prima guerra mondiale circa 400 giovani volontari aspiranti aviatori americani presero il brevetto da pilota presso la locale scuola di volo chiamata Foggia Sud.

Guidò questi primi avieri della nascente aeronautica degli Stati Uniti d’America il maggiore Fiorello La Guardia, figlio di italoamericani, il cui padre musicista era nato a Foggia; La Guardia fu anche più volte deputato al Congresso degli Stati Uniti e sindaco di New York per ben tre mandati.

Ma come nacque The Foggia Group è lo stesso de Leo a raccontarlo nel suo volume:

Durante la prima guerra mondiale l’Italia aveva urgente bisogno di materie prime per costruire materiale bellico e, pertanto, venuta a conoscenza che gli Stati Uniti d’America cercavano invece personale specializzato per istruire i piloti della nascente aeronautica militare, si offrì di addestrare i giovani americani presso le neonate scuole della nostra penisola.

Il merito di questi accordi diplomatici va al generale Giovanni Battista Marieni, discendente di un ufficiale italiano che aveva fatto parte nell’Ottocento dell’esercito napoleonico.
Proveniente in realtà dal genio militare, il generale Marieni fu incaricato nel lontano 1915 di organizzare l’aviazione italiana.

La sua azione fu indirizzata alla creazione di vari campi d’aviazione ed alcune scuole di volo, oltre, naturalmente, al settore dell’industria aeronautica, cui fu dato un notevole impulso.

Il generale venne a conoscenza dal maggiore Perfetti, che era stato inviato negli U.S.A. per l’acquisto di materie prime, che una delegazione americana si sarebbe recata nel mese di giugno del 1917 a Londra ed a Parigi.

Durante la visita nella capitale francese gli americani furono quindi invitati dalla diplomazia italiana a visitare le industrie e le scuole di volo realizzate nella nostra penisola.

Quest’incontro avviò pertanto una lunga e proficua collaborazione diplomatica e militare tra l’Italia e gli Stati Uniti d’America.

Qualche mese dopo, la stessa missione diplomatico-militare americana visitò con successo l’Italia nel mese di luglio del 1917.

In questa occasione, la delegazione statunitense rimase entusiasta dei progressi compiuti dall’aviazione italiana, sia nel campo della produzione industriale, che in quello della formazione attraverso l’istituzione di diverse scuole di volo.

Queste positive impressioni portarono alla sottoscrizione di accordi ufficiali tra il governo degli Stati Uniti d’America e quello dell’Italia, affinché circa 400 piloti americani fossero addestrati nelle scuole di volo italiane insieme alla fornitura di bombardieri Caproni e biplani Ansaldo SVA, il tutto in cambio di acciaio, legname pregiato ed altre materie prime essenziali per l’industria militare italiana.

Una delle scuole di volo presente per l’addestramento dei piloti americani fu proprio quella di Foggia Sud.

Alcuni di essi, purtroppo, perirono nel corso dei voli di addestramento ed una lapide fatta porre dalla madre di uno di loro, ricorda ancora, presso la Cattedrale di Foggia, il loro sacrificio.

La lapide, di bronzo, con una iscrizione commemorativa ed in rilievo le bandiere italiana e degli Stati Uniti d’America è conservata ancora murata a destra dell’ingresso principale di questa chiesa, nei pressi di un’acquasantiera.

A questi sfortunati avieri caduti in volo il 20 gennaio del 1918 il New York Times dedicò un lungo articolo, descrivendo il percorso dei feretri che, dall’ospedale militare situato in quegli anni presso l’ex palazzo di Giustizia, ora sede universitaria, al palazzo Dogana, alla Cattedrale e via Arpi ed infine il Cimitero, ove furono traslaste le salme fino a quando, nel dopo guerra, nei primissimi anni Venti, furono trasferite negli Stati Uniti d’America.

Il New York Times e i foggiani

L’articolista del New York Times sottolineò nella sua cronaca anche la forte emozione della immensa folla cittadina che accompagnò a piedi le bare degli avieri caduti, trasportate su fusi di cannone e scortate da drappelli di militari americani, italiani e francesi, i commoventi discorsi delle autorità civili e militari, il corteo accompagnato dalle bande che suonavano gli inni nazionali italiano ed americano e la grandissima commozione dei partecipanti, una città intera, Foggia, che nell’occasione fermò ogni sua attività in segno di rispetto per questi giovanissimi volontari che si erano recati in Italia per aiutare le nostre Forze Armate impegnate contro la guerra con l’Austria.

 

E VOI, LA SAPEVATE QUESTA INCREDIBILE STORIA ?

 

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The Foggia Group – Una storia straordinaria a cura di Foggia True Love